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La via degli Acquedotti e la Variante Sud della Francigena Toscana

  • Michael Gaddini
  • 10 Marzo 2023
  • 17:22
  • Cammini, Escursionismo, Storia, Viaggi
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Se sei un amante del trekking devi assolutamente provare una volta nella vita il percorso della via degli Acquedotti da Lucca a Pisa.
Esperienza indimenticabile che si snoda nella variante sud della Francigena Toscana lungo il noto Acquedotto Monumentale di Lorenzo Nottolini in stile romano, che costituisce un’opera di grande rilevanza del capannorese e, per oltre 3 chilometri di arcate, attraversa le campagne pianeggianti di Lucca sino alle misteriose “Parole d’Oro”, che devono il suo nome alle luccicanti lettere di ottone che risaltano sull’antico ponte.

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Il percorso attraversa anche la frazione di Badia di Cantignano,  giungendo poi nella Pieve di Vorno, dove si trova il centro di accoglienza “Rio di Vorno”, fornito di ristorante e alloggio. Ma la nota peculiare del borgo,  sta nel tessuto urbanistico delle sue splendide ville, formatosi tra il cinquecento e il settecento. Inoltre in questo piccolo paesino puoi ammirare i giardini, gli orti, i frutteti, ben curati e conservati dagli abitanti.

Dalla Pieve di Vorno si giunge poi all’Osservatorio Astronomico e Ambientometrico, una stazione osservativa collocata sul Monte della Gallonzora, in una zona panoramica senza luci artificiali che possano disturbare la visione del cielo, per poi dirigersi nel versante pisano nella Valle delle Fonti: il nome dell’area, la morfologia e la notevole importanza è data dalla costante presenza dell’acqua: dalle falde più profonde vengono acque purissime, apprezzate sin da epoche antiche per la leggerezza e la bontà.E sarà proprio il vecchio acquedotto a condurci nell’ultimo tratto sino alle mura di Pisa, dove troveremo pace e ristoro dopo questa lunga camminata nella natura, tra sapori, panorami e curiosità lungo la via degli Acquedotti: uno dei posti più affascianti e inaspettati della Toscana.

Gli acquedotti storici non sono solo ammirevoli opere monumentali, bensì le radici che uniscono le città al mondo naturale che le circonda e le sostenta. Seguire il loro tracciato significa sicuramente restare affascinati dal genio e dagli sforzi di coloro che li hanno realizzati, ma anche riscoprire, dietro l’apparente opposizione uomo-natura, un legame originario e insostituibile.

In Toscana è possibile vivere queste esperienze percorrendo proprio la Via degli Acquedotti, un bellissimo percorso escursionistico che si sviluppa fra Lucca e Pisa. Sino ai primi decenni del XIX secolo l’approvvigionamento d’acqua della città di Lucca era affidato ai pozzi che attingevano alla falda nel sottosuolo della città. Vista la scarsezza e la cattiva qualità della risorsa, nel 1822 Maria Teresa di Borbone, duchessa di Lucca, affidò all’architetto Nottolini il compito di realizzare un acquedotto che attingesse alle fonti situate sulle alture dei torrenti del Rio San Quirico e Rio della Valle. Nel giro di una decina d’anni l’architetto portò a termine la costruzione dei 460 archi che, coprendo una distanza di oltre 3 chilometri, portavano l’acqua fino alle mura della città, con due condotte separate: una per l’acqua di fonte, destinata all’utilizzo potabile, e l’altra per quella prelevata dai torrenti, utilizzata per alimentare le fontane monumentali della città.

Oggi l’acquedotto non è più attivo ma la sua struttura è perfettamente intatta e segna la direttrice di questo trekking ci dando la possibilità di leggere attentamente un paesaggio che unisce due terre vicine, per i suoi monti, dai boschi e da una cucina genuina, dalle origini contadine. Pochi e semplici ingredienti usati e riusati per ottenere piatti sostanziosi e dal gusto deciso. Si tratta quindi di un cammino dove esplorare e riscoprire peculiarità distinte, ma molto simili tra loro.
Giunti a Pisa, un’altra meta per chiudere in bellezza il giorno seguente al cammino, è la visita all’Orto Botanico di Pisa: fondato nel 1543 dal naturalista, medico e botanico Luca Ghini (1490-1556) si tratta del primo orto botanico universitario del mondo. Costruito originariamente sulle rive del fiume Arno, fu trasferito nell’attuale sede nel 1591 e poi ampliato progressivamente fino all’attuale estensione di circa due ettari. Ospita piante dei cinque continenti: le succulente dei deserti africani e americani; le piante aromatiche della macchia mediterranea; le specie delle paludi toscane; numerosi alberi secolari e tante altre.”

Michael Gaddini

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